L’arco e la lucerna – Matteo Maragna

12.00

Descrizione

Sogno, visione, profezia: questo continuum ci giunge dalle tradizioni e dalle mitologie più lontane, ma al tempo stesso, in un annullamento del tempo lineare, vicine e presenti. Il sogno simbolico, da cui muove l’intensa e ossimoricamente limpida narrazione di L’Arco e la Lucerna proviene dalle immutate regioni dell’Umano. Anch’esso si fa carico, come narra il poeta, attraverso la visione, che semplicisticamente definiamo onirica, di una promessa, di una profezia, di indicare un percorso sul quale è sospinto colui che ha aperto le porte al sogno.

Il poeta deve risolvere il problema dei problemi per calarsi dal linguaggio dei simboli, che si rivolge all’anima, a quello del logos, della parola. Deve correre il rischio di nascondere l’essenziale (non a sé, ma al lettore) con il superfluo, l’inessenziale, il velo del relativo e del molteplice. Ma è un rischio necessario, necessario come l’incarnazione dell’Idea nella parola pronunciata.

Matteo Maragna si mostra, in questa pregevole raccolta, confidente con gli strumenti della parola poetica e ci lascia, prima ancora del quadro complessivo dell’opera, componimenti di alto valore, unendo – a proposito di symbŏlum – la musicalità del verso al succo semantico del testo.

Ma non è questa la cosa più importante. Non guasta, certo, ma nell’operazione che egli compie non è quella decisiva: da poeta usa saggiamente la parola sui territori del dicibile, senza osare inutili didascalismi o contorsioni, lasciando dietro, oltre, nel non detto (perché non dicibile) il secretum. Certo la scansione dei titoli è buona sinopia per il lettore (dopo esserla stata, certamente, per l’autore) e qui la possanza dei simboli è palese: Vestibolo, Arco, Lucerna non abbisognano, almeno qui, di troppe spiegazioni o svelamenti. La chiara luce ancor meno.

Con prefazione di Alfredo Rienzi e postfazione di Mario Marchisio

ISBN: 979-12-80130-72-3

136 pagine