Arturo Reghini e il senso della realtà – Loris Bagnara – Nicola Bizzi

15.00

Il senso della realtà è il testo integrale di una conferenza tenuta da Reghini a Roma il 26 Febbraio 1920 presso la sede della Società Teosofica. Si tratta di un intervento di notevole spessore, in cui il grande iniziato fiorentino spazia con linguaggio schietto su fondamentali temi dell’Esoterismo e della Tradizione, attraverso una dotta analisi sia introspettiva che estrinsecante che lo porta a intuire e a delineare aspetti della realtà che ci circonda e dell’universo ai quali solo negli ultimi anni la Fisica quantistica sta dando delle sorprendenti conferme.

«I cosiddetti occultisti delle molte scuole orientali ed occidentali pare che non troppo si interessino al senso della realtà spirituale. Uno sente il Weitschmerz, il dolore del mondo, e quell’altro il bisogno di sacrificarsi, uno ci ha la chiaroveggenza e quell’altro esce in corpo astrale, uno si sdoppia e quell’altro si stripla, uno vi predice il passato e quell’altro evoca gli elementali ed i suoi nobilissimi defunti. Ogni proposito è buono per dire un sacco di spropositi. E studiano il Sanscrito e l’Ebraico per poter dire bestialità anche in Sanscrito ed in Ebraico! Bel vantaggio davvero riempirsi la testa coll’Alchimia, l’Astrologia, la Cabala, i Tarocchi, la Magia, la Stregoneria, il Misticismo, il Simbolismo, la Storia, le Filosofie, le Religioni, le Scienze comparate e non imparate, e persino, santissimi numi, colla “quarta dimensione”!

(…) Svelare ad un povero cervello umano, spesso digiuno di studi, il mistero di Sat, Cit, Ananda, quando quello è incapace del sillogismo più ele­mentare e non sa parlare senza sgrammaticature, anacoluti e strafalcioni, mi pare una farsa di cattivo gusto. Far sospirare un disgraziato per una decina di anni, e poi ammetterlo all’ultimo grado della scuola esoterica per spiegargli, a muso duro, come è congegnata la baracca delle catene planetarie, mi par quasi una cattiveria.

(…) Lunghi anni di paziente ed arduo lavoro richiede la grande opera della endogenesi. Occorre un indefesso, tenace lavoro per ripulire il terreno di tutte le erbacce che vi prosperano e vi marciscono, per esporre poi all’aria, al sole, a Dio sin le viscere e le zolle scavate dall’antico aratro, e fare maturare la divina messe, la spica, sacra a Cerere eleusina. Occorre ricordare che lo spirito dell’Esoterismo non è intessuto né di fantasie, né di erudizione, né di languori, ma è intessuto di esperienza, di esperienza, eppoi ancora di esperienza» (Arturo Reghini

ISBN: 9788898635665

156 pagine

Descrizione

Il senso della realtà è il testo integrale di una conferenza tenuta da Reghini a Roma il 26 Febbraio 1920 presso la sede della Società Teosofica. Si tratta di un intervento di notevole spessore, in cui il grande iniziato fiorentino spazia con linguaggio schietto su fondamentali temi dell’Esoterismo e della Tradizione, attraverso una dotta analisi sia introspettiva che estrinsecante che lo porta a intuire e a delineare aspetti della realtà che ci circonda e dell’universo ai quali solo negli ultimi anni la Fisica quantistica sta dando delle sorprendenti conferme.

«I cosiddetti occultisti delle molte scuole orientali ed occidentali pare che non troppo si interessino al senso della realtà spirituale. Uno sente il Weitschmerz, il dolore del mondo, e quell’altro il bisogno di sacrificarsi, uno ci ha la chiaroveggenza e quell’altro esce in corpo astrale, uno si sdoppia e quell’altro si stripla, uno vi predice il passato e quell’altro evoca gli elementali ed i suoi nobilissimi defunti. Ogni proposito è buono per dire un sacco di spropositi. E studiano il Sanscrito e l’Ebraico per poter dire bestialità anche in Sanscrito ed in Ebraico! Bel vantaggio davvero riempirsi la testa coll’Alchimia, l’Astrologia, la Cabala, i Tarocchi, la Magia, la Stregoneria, il Misticismo, il Simbolismo, la Storia, le Filosofie, le Religioni, le Scienze comparate e non imparate, e persino, santissimi numi, colla “quarta dimensione”!

(…) Svelare ad un povero cervello umano, spesso digiuno di studi, il mistero di Sat, Cit, Ananda, quando quello è incapace del sillogismo più ele­mentare e non sa parlare senza sgrammaticature, anacoluti e strafalcioni, mi pare una farsa di cattivo gusto. Far sospirare un disgraziato per una decina di anni, e poi ammetterlo all’ultimo grado della scuola esoterica per spiegargli, a muso duro, come è congegnata la baracca delle catene planetarie, mi par quasi una cattiveria.

(…) Lunghi anni di paziente ed arduo lavoro richiede la grande opera della endogenesi. Occorre un indefesso, tenace lavoro per ripulire il terreno di tutte le erbacce che vi prosperano e vi marciscono, per esporre poi all’aria, al sole, a Dio sin le viscere e le zolle scavate dall’antico aratro, e fare maturare la divina messe, la spica, sacra a Cerere eleusina. Occorre ricordare che lo spirito dell’Esoterismo non è intessuto né di fantasie, né di erudizione, né di languori, ma è intessuto di esperienza, di esperienza, eppoi ancora di esperienza» (Arturo Reghini).

ISBN: 9788898635665

156 pagine